Nella mediazione a trattare è l’amministratore

La mediazione in condominio è ormai consolidata: la regola il Dl 50/2017 per cui, in estrema sintesi, le parti di una controversia  sono obbligate, prima di rivolgersi al giudice, a «esperire» (a pena di improcedibilità della domanda) il procedimento di mediazione.  Lo scopo  è quello  di risolvere i conflitti al di fuori delle aule di Tribunale. Tutto ciò è assolutamente possibile e le percentuali di successo sono molto alte.

Nel procedimento  è prevista l’assistenza obbligatoria dell’avvocato e l’eventuale accordo conciliativo, sottoscritto quindi oltre che dalle parti, anche dagli avvocati, costituisce titolo esecutivo. In tema di mancata partecipazione della parte al procedimento di mediazione, il giudice può desumere argomenti di prova nel successivo giudizio ai sensi dell’articolo 116, comma 2, del Codice di procedura civile e condannare la parte che non ha partecipato al procedimento al versamento all’entrata del bilancio dello Stato di una somma di importo corrispondente al contributo unificato dovuto per il giudizio.

I giudici hanno deciso che la mediazione richiede necessariamente la presenza delle parti coinvolte nel giudizio di persona e non a mezzo delegati (siano essi difensori o altri soggetti). Conseguenza di ciò è che l’assenza personale di una delle parti (per il condominio, quindi, in generale è l’amministratore) comporta l’inesistenza della procedura di mediazione e, quindi, l’improcedibilità della domanda.

Nella mediazione delegata dal giudice al primo incontro le parti devono avviare concretamente la mediazione, pena la improcedibilità del giudizio.  Per il condominio tutto è reso più complicato dal fatto che ogni proposta deve essere validata dall’assemblea.

Ma altre strade sembrano ora percorribili, tentando di eliminare preventivamente il terreno di coltura die conflitti. Sui social network iniziano ad affacciarsi le prime app che si occupano di rapporti sociali tra vicini di casa. Il sito permette ai vicini di casa di fare domande, sia per conoscersi che per chiedere consigli. L’obiettivo è quello di potenziare i rapporti tra i vicini di casa, costruendo una rete locale che può diventare utile in caso di bisogno. Un buon suggerimento per eliminare o  mitigare il contenzioso tra condomini.

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